Il territorio
I primi dati storici verificabili risalgono all'8 settembre 1064, in cui la Contessa Adelaide di Susa dona ai frati Benedettini l'abbazia di Santa Maria di Pinerolo, Porte, Malanaggio, Pramollo e altri paesi dell'alta Valle, alcuni possedimenti presso Saluzzo e l'isola Gallinara.
Da allora Porte è stato spettatore di passaggi di eserciti, di cambiamenti storici e di dominazioni, di repressioni religiose (quelle valdesi) e di lotte partigiane per la difesa della libertà. I valori della libertà e della pace da sempre molto sentiti dai portesi e recepiti dalle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite nel dopo guerra, hanno lasciato il segno. Porte ha la peculiarità di aver ricordato tutti i suoi 14 partigiani morti durante la resistenza, intitolando vie, parchi e scuole.
LO STEMMA
Descrizione dello stemma, tratta dalla delibera n. 32 del 01/12/1957:
"Leone rampante in oro, lampassato di rosso ed armato di nero, poggiato nella valletta di due monti al naturale scendenti verso la punta dello scudo ed accostato in capo dalla divisa "PORTAE", il tutto su sfondo azzurro e circondato all'esterno da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro azzurro"
Il progetto araldico di Porte vuole simboleggiare nel leone il possesso feudale della sua terra sotto la tirannia della potente famiglia dei Gamba (che lo tennero in feudo con titolo contale quando nel 1630 Porte fu eretta comune.). Nei due monti che scendono dai fianchi dello scudo verso la punta, l'angusto valico del luogo, porta di accesso fra la Francia e l'Italia, e nella divisa "PORTAE" si rammenta il primo nome che ebbe questo comune.